Scena X: IL PAESE DEI BAMBINI DI CARTA
Si sente il rumore di vento fortissima Entrano gli scenografi, visibilmente in difficoltà a causa degli spostamenti d'aria, con un cartello sul quale sono disegnati del bambini di carta spazzati dal vento. Rientra il Treno dei diritti con il Capotreno e i passeggeri.
CAPOTRENO: (Ad alta voce per farsi sentire) Questo è il fortissimo vento del nord.
BICE: Sembra un tornado.
CAPOTRENO: Dobbiamo fermarci, c'è il pericolo di deragliare.
Tutti si chinano in avanti per contrastare il vento.
PAOLO: (Urlando) Dove ci troviamo?
CAPOTRENO: Nel paese dei bambini di carta
P2: (Urlando) Cosa vuol dire di carta?
CAPOTRENO: (Urlando) Vuol dire che il vento li spazza via
P2: (Urlando) Poveri bambini, come vengono recuperati?
CAPOTRENO: (Urlando) Ci sono i Raccatta-bambini. Li recuperano, ma poi di quei bambini fanno quello che vogliono.
AGOSTINO: (Urlando) Non è possibile, è una cosa crudele!
Marina spaventata si mette vicino ad Agostino
CAPOTRENO: (Idem) Purtroppo è così. Quando si calmerà il vento lo vedrete.
P3: Si sta calmando: anzi, si è calmato già.
CAPOTRENO: Venite, sediamoci qua e non facciamoci vedere.
(Siedono tutti in fondo alla scena: fanno il loro ingresso due signori, uno elegante e uno sullo sportivo.)
SPORTIVO: Questo vento ci voleva proprio.
ELEGANTE: Quanti bambini hai recuperati?
SPORTIVO: Avevo bisogno di manodopera, ne cercavo due e ne ho recuperati quattro.
ELEGANTE: Per che cosa ti servono?
SPORTIVO: Devo consegnare mille palloni entro la settimana: Se li costringo a lavorare venti ore al giorno ce la farò.
ELEGANTE: Io ne ho recuperato soltanto uno, ma al mercato nero me lo pagano molto bene. A proposito, sai cos'è successo a Jack?
SPORTIVO: No, non so niente.
ELEGANTE: La volta scorsa ne aveva recuperati cinque per farne dei buoni mendicanti ai semafori delle città.
SPORTIVO: E allora?
ELEGANTE: Li stava addestrando ben bene, facendo anche dei sacrifici, quando uno di loro si è ribellato: "Io non voglio fare il mendicante, voglio andare a scuola" ha detto.
A sentire queste parole i passeggeri del Treno dei Diritti dei bambini tra di loro iniziano a parlare e la scena che è davanti ai loro occhi improvvisamente si ferma
P6: Eppure queste parole io le ho già sentite! (Fa un momento di pausa e poi riprende) Ma sì certo assomiglia alla storia di Iqbal Masiq che ci ha raccontato la maestra a scuola!
P5: Sì, è vero! E' quel bambino pakistano che veniva costretto a lavorare per tante ore al giorno e che tesseva i tappeti !
P4: Proprio lui! E' una storia incredibile!
P8: Ma la maestra ci ha raccontato che un giorno grazie all'aiuto di un sindacalista che stava dalla parte dei bambini, si è ribellato e ha raccontato il suo dramma al mondo intero!
CAPOTRENO: E poi posso immaginare come è andata a finire!
P7: Sì, anche mio zio conosceva questa orribile storia e mi ha detto che è stato ucciso la mattina di Pasqua di tredici anni fa vicino a casa sua , sotto gli occhi dei suoi cuginetti.
CAPOTRENO: Ragazzi, voglio proprio vedere come va a finire la scena che adesso c'è qui davanti a noi. Ascoltiamo
Dopo le parole del capotreno la scena che prima era ferma si rianima
SPORTIVO: Non ci posso credere, ha avuto il coraggio di ribellarsi!
ELEGANTE: Non solo lui, ma anche gli altri.
SPORTIVO: Spero che li abbia bastonati ben bene.
ELEGANTE: No, sai che Jack è un uomo buono. Li ha torturati per un po' e poi li ha mandati a lavorare in miniera dall'alba al tramonto.
SPORTIVO: Se continua così, chissà dove arriverà. Gli schiavetti dei tappeti rivendicano giocattoli; i piccoli mendicanti vogliono andare a scuola; quell'altro si ammala e vuole le medicine per guarire; quell'altro vuole affetto... ma chi si credono di essere, non lo sanno che sono soltanto dei bambini di carta?
CAPOTRENO: (Interrompendoli) E voi siete soltanto uomini senza cuore.
P2: Cattivi e senza cuore. Sentite (bisbiglia) ...qui bisogna fare qualcosa, non trovate?
MARINA: Sì che bisogna, ma cosa facciamo?
P7: Di certo se c'era lo zio Diritto... di sicuro lui sì che avrebbe saputo che lezione dare a questi due!
PAOLO: Ma tuo zio non c'è e quindi dobbiamo darci da fare noi!
P1: Ora ci penso io, state a sentire! (Rivolto all'uomo sportivo ed elegante) Voi come vi permettete di fare quello che fate?
ELEGANTE: (irritato) Ma chi siete voi piuttosto? E come vi permettete di mischiarvi in certe faccende che non vi riguardano!
SPORTIVO: Appena tornerà il vento, vi cattureremo tutti e vi venderemo al mercato dei piccoli schiavi.
P3: Noi avvertiremo tutti i bambini del mondo
P4: Non saremo più spazzati via per cadere nelle vostre grinfie.
CAPOTRENO: Marceremo compatti verso un mondo migliore dove tutti gli adulti sono buoni e i bambini felici.
ELEGANTE: Ce ne andiamo, tanto il vento soffia e soffierà ancora a nostro favore.
(Il vento riprende a fischiare. I due uomini escono, seguiti dagli scenografi)
Canto: Batti cinque (Zecchino d'Oro)